Le banche centrali decidono i prezzi dei soldi (i tassi): al ribasso se l’economia ristagna - cercando d’innescare un po’ di sana inflazione - o al rialzo (FED 26 agosto), se l’inflazione è troppo alta.
Dopo anni di tassi negativi per il rilancio dell’economia, ora i soldi costano e costeranno sempre di più per cercare di spegnere l’inflazione. Se le banche centrali sbagliassero, considerata anche la difficile situazione energetica, si correrebbe il rischio di una crisi. Un imprenditore previdente dovrebbe valutare l’opportunità di fare magazzino di soldi in un momento in cui costano ancora “poco”, perché è la materia prima che consente di far fronte ad ogni emergenza.
Se la situazione dovesse farsi difficile, resisterà e si avvantaggerà chi avrà fatto le scorte e potrà pagare senza dover ricorrere a dei prestiti, che forse potrebbero restringersi ma di sicuro saranno molto più cari. Un anno fa il gas costava poco, con il senno di poi sarebbe stato opportuno fare scorte e godere oggi di vantaggi competitivi. Al momento i soldi costano ancora poco e le garanzie offerte dallo stato alle PMI sono ancora alte: a dicembre è molto probabile che l’entità delle garanzie si riduca e che i tassi salgano anche prima. Con il senno di oggi, anche se per i prossimi mesi non se ne avesse stringente bisogno, sarebbe più conveniente tergiversare o agire? Se poi la situazione dovesse cambiare, l’imprenditore accorto avrebbe i mezzi per espandersi, che è sempre molto meglio che difendersi.
Francesco Priore, Responsabile Ufficio Studi Gruppo NSA e Docente Marketing Finanziario BBS Università di Bologna.