Decreto crescita (Decreto Legge 30 aprile 2019, n. 34), finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dopo essere stato approvato “salvo intese” dal Consiglio dei Ministri dello scorso 4 aprile, è già oggetto di una serie di proposte di emendamento. Sono quasi 1.300 quelle presentate alla Camera, di cui 300 della maggioranza, che saranno votate a partire dal 28 maggio […]

[…] Il provvedimento sta però incontrando l’opposizione delle associazioni di categoria private, che hanno al loro interno dei confidi, e di alcune regioni. Queste hanno chiesto di modificare il decreto crescita (emendabile in commissione fino al prossimo primo luglio) in occasione della conferenza Stato-Regioni del 10 aprile scorso e lamentano una riduzione della loro autonomia. Al contrario, Confindustria, Confesercenti, Cisl e Ugl hanno sottolineato l’impatto positivo che potrebbe avere l’abolizione della lettera r) sulle imprese, e quindi anche sull’occupazione. Sul tema si è tenuto nei giorni scorsi un convegno a Milano in cui è stata presentata la ricerca “Decreto crescita. Luci e ombre sul finanziamento alle pmi. Dinamiche del credito e fondo di garanzia” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, promossa dal Gruppo Nsa, primo mediatore creditizio italiano per le pmi e promotore dello studio.

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