Rispetto al dopo-2008 il rapporto fra istituti finanziari e aziende sarà al centro del sostegno al sistema produttivo

L'impatto della seconda ondata di Covid-19 sulle imprese non è ancora osservabile nei numeri, ma i dati relativi ai mesi scorsi mostrano con eloquenza quanto l'accesso al credito rimanga in cima ai bisogni delle aziende. Difficile immaginare che questa esigenza possa ridimensionarsi nei prossimi mesi. Per le imprese la "priorità resta quella di risolvere i problemi legati alla mancanza di liquidità, necessaria per l'adeguamento ai processi produttivi", riferisce Confindustria nella sua ultima "Indagine sugli effetti della pandemia " sulle imprese, pubblicata a fine luglio. Anche l'Istat, in una ricerca analoga condotta lo scorso giugno, mostrava che "oltre la metà delle imprese prevede una mancanza di liquidità per far fronte alle spese che si presenteranno". Per rispondere a queste istanze il Governo ha introdotto, lo scorso marzo, nuove forme di prestiti garantiti dallo Stato. [...]

"Oggi per gestire una pratica di finanziamento garantita ci vogliono fino a 60 documenti, che vanno raccolti e gestiti nel migliore dei modi", ha raccontato a Wall Street Italia Gaetano Stio presidente del Gruppo NSA, primo mediatore creditizio italiano, "bastano piccoli errori per vedersi rigettata la pratica". Il lavoro del gruppo co-fondato da Stio nel 2001 consiste proprio nel mettere in relazione banca e impresa, in modo che quest'ultima possa massimizzare le sue chance di ottenere un finanziamento. L'accesso al Fondo di garanzia rientra fra le materie complesse che le aziende rischiano di affrontare senza sufficiente consapevolezza. [...]

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